I Padri Redentoristi

275 anni della Congregazione del Ss. Redentore

Nel 1730, Alfonso era esausto a causa del duro lavoro dedicato alle missioni. I medici gli ordinarono di prendere un periodo di riposo e di andare a respirare l'aria pura della montagna. Con alcuni suoi compagni andò a Scala, sulla costa amalfitana. Su su per le montagne vi era il Santuario di Santa Maria dei Monti, un luogo perfetto per riposare e per la contemplazione, vicino alla Madre del Signore: alture montagnose, bellezza, e laggiù il mare.
Ma Scala voleva anche dire povertà. Sulle montagne vivevano dei pastori che vennero a chiedere di parlare loro del Vangelo, della Parola di Vita. Il suo primo biografo narra che quando Alfonso lasciò Scala, parte del suo cuore rimase con quei pastori e che pianse pensando ad un modo per aiutarli.
A Napoli, dopo lunga preghiera e consultazione per trovare aiuto e discernimento … capì che doveva tornare a Scala. I poveri erano soli, non avevano nessuno che potesse aiutarli… erano totalmente abbandonati. All'epoca di S. Alfonso, questi pastori e le popolazioni agricole erano fra i gruppi più bistrattati della società: "non erano considerati uomini come gli altri… erano una disgrazia della natura". Fu a causa della sorte che accompagnava questi poveretti che S. Alfonso scelse di stare dalla loro parte, di condividere la loro vita e di nutrirli abbondantemente della Parola di Dio.
Il 9 novembre 1732, nella sua amata Scala, S. Alfonso de Liguori fondava la Congregazione del Ss. Redentore per seguire l'esempio del Nostro Salvatore Gesù Cristo, annunciando la Buona Novella ai poveri. Aveva allora 36 anni. La sua vita divenne una missione ed un servizio ai più abbandonati. La Congregazione venne approvata da Benedetto XIV il 25 febbraio 1749.
I Missionari Redentoristi continuano il carisma di Alfonso nella Chiesa e nella società. "Forti nella fede, lieti nella speranza, ardenti di carità, infuocati di zelo, con cuore umile e perseveranti nella preghiera, i Redentoristi, come uomini apostolici e veri discepoli di S. Alfonso, seguono il Cristo Redentore con Cuori pieni di gioia; nella rinuncia e sempre pronti ad intraprendere ciò che è difficile e provocatorio, partecipano nel mistero di Cristo e lo proclamano con una semplicità evangelica di vita e di linguaggio, per portare al popolo una Abbondante Redenzione" (Costituzioni Redentoriste, n. 20).
I Redentoristi vivono in comunità missionarie, sempre accoglienti e dediti alla preghiera, come Maria di Nazareth. Per mezzo di missioni, di ritiri, del ministero parrocchiale, di apostolati ecumenici, del ministero della riconciliazione e con l'insegnamento della Teologia Morale, proclamano l'amore di Dio nostro Padre che, in Gesù, "ha dimorato fra noi" per diventare profonda misericordia e Parola di Vita che nutre il cuore umano e da senso alla vita, affinché sia vissuta nella massima libertà e solidarietà con gli altri. E, come Alfonso, i Redentoristi praticano una netta opzione per i poveri, affermando la loro dignità e la loro grandezza davanti a Dio, convinti che la Buona Notizia del Signore si rivolga ad essi in modo speciale. Oggi i Redentoristi sono all'incirca 5.500; operano in 77 paesi sui 5 continenti, aiutati da molti uomini e donne che collaborano nella loro missione ed insieme formano la Famiglia Redentorista. (dal sito ufficiale della Congregazione - v. LINKS)

I Missionari Redentoristi curano da sempre la guida pastorale della Parrocchia di San Gioacchino. Il Papa Leone XIII affidò loro la chiesa prima ancora che fosse Parrocchia, nel 1898, con la seguente motivazione; ”…perché sappiamo bene quale sia il fine ad essi proposto da Sant’Alfonso loro fondatore: che cioè abbiano di mira innanzitutto, e come cosa loro propria, volgere ogni studio a coltivare il popolo nella pietà e nei costumi cristiani”. Chiedeva loro soprattutto il ministero della confessione e la promozione dell’Adorazione Riparatrice al Cuore Eucaristico di Gesù, che vi aveva la sede internazionale.
Si dovettero occupare di portare a termine le opere incompiute e della costruzione della casa di piazza dei Quiriti. Per molti anni, fino al 1955, la Casa fu sede del Governo Provinciale; dal 1901 al 1908 del Noviziato, e nel 1967 vi furono trasferiti gli studenti da Cortona. Attualmente, oltre la Parrocchia, la Comunità cura la formazione degli studenti e dei postulanti Redentoristi.